Per chi
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è appassionato così di liste che ne produrrebbe anche conto terzi
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è un SMM coi fiocchi, ma è un po’ stressato ed ha perso il senso delle priorità
La check list salva vita
Io ormai sono talmente vittima delle check list, che ne produco di magnifiche. [Mi faccio persino la lista per ricordami di fare la lista.] Sembra un gioco di parole, ma un gioco di quelli che permette di guadagnare molto tempo a fine giornata.
Già a suo tempo avevamo parlato di cosa deve fare un social media manager per non impazzire dietro alle valanghe di notifiche, commenti, messaggi e post che caratterizzano la giornata (e a volte anche la nottata) di chi svolge questa professione. Sia che si tratti dalla gestione di accounts personali che per conto terzi.
Ampliamo ulteriormente:
#1 Orecchie aperte sui discorsi che riguardano il brand
Certo, avevamo già affrontato l’argomento web listening, ma forse non l’hai ancora inserito al numero 1 della tua check list. Male! Perché prima di sapere cosa rispondere o cosa argomentare, è indispensabile aver ben chiaro cosa la rete sta dicendo su di te.
#2 Mantieni il controllo delle tue metriche
Mai dare i numeri per i numeri [degli insights, ovviamente], ma considerarli dei messaggeri informati sui fatti. Ascolta, valuta, ma decidi sempre con la tua testa. Saper vagliare questo tipo d’informazioni è tuttavia importante, perché ti dicono – in poche parole cosa – quando – dove – su chi è efficace quello che stai raccontando sul web. Non farti impressionare, ma non ignorare. (Rima poetica non volontaria).
#3 Occhio alle spalle
Sì. Lo so. Hai poco tempo e quello che hai non vuoi “sprecarlo” a sbirciare cosa fanno i tuoi “rivali” sul web. Male! (di nuovo) – perché non monitorare il lavoro dei competitors t’impedirà di essere proattivo sia sul mercato che sul prodotto. Usa feedly anche per tenere sotto la lente investigativa cosa combinano gli altri.
#4 Racconta di quella volta in cui…
Lo storytelling è ancora un validissimo strumento per creare engagement. Perché non creare una rubrica per raccontare il tuoi casi di maggior successo. Tipo, chessò, il mercoledì del cliente felice? Ovviamente, assicurati che la storia sia vera e il cliente felice esista e sia coinvolto. Sul web, si sa, le bugie hanno le gambette molto corte.
# 5 Parole, parole, paroleee
No, non sto cantando Mina, Volevo solo ricordarti di non rimanere mai senza nulla da dire. Per evitare il blocco da incipit, preparati sempre qualche post schedulato su argomenti “generici” che vanno bene per il tuo brand e che potrai utilizzare in caso di necessità.
# 6 Il caffè
Una buona scorta della tua marca preferita. E via. Al lavoro!
Potevo forse concludere diversamente?