Per chi
-
come me, ha alcune perplessità riguardo a questo mondo social
-
è incerto su come scegliere i canali social
-
non si è mai posto la domanda “che cosa ho da dire, come lo dico e dove lo dico”
Prima di iniziare, giusto qualche domanda
Prendi in esame le seguenti situazioni e prova a domandarti se ti potrebbero capitare
- chiedere la mano della tua donna pregando il suo ex di fare una telefonata per conto tuo per verificare la sua disponibilità
- inviare un fax in ufficio spiegando che non vai a lavorare causa intestino esplosivo con effetti collaterali anche tricolori
- informare tuo marito che hai trovato un altro più bello, giovane, ricco, simpatico e romantico, attraverso il maxi-schermo durante la partita della domenica pomeriggio
- indicare ai tuoi figli che è giunta l’ora di andare a letto dopo la grigliata tramite segnali di fumo inviati dal BBQ in giardino ormai in via di estinzione
- segnalare la tua disapprovazione per una decisione aziendale del tuo capo con una lettera piena di TNT.
Io sono in Italia, ed in Toscana, da tanti anni, e quindi so che tra di voi c’è chi pensa “non ci avevo mai pensato, ma effettivamente….”, ma caratteri snaturati a parte, possiamo presumere che comportamenti del genere siano abbastanza improbabili?
Per ogni obiettivo da raggiungere, ogni contenuto, ogni messaggio da passare ci possono essere una serie di strumenti (canali) adattissimi, come ci possono essere assolutamente degli strumenti inefficaci. Con gli esempi sopra (leggermente surreali e appositamente studiati per calamitare l’attenzione) intendo dimostrare che noi quotidianamente facciamo delle scelte ragionate sul canale più adatto per un contenuto specifico. La stessa cosa è vera per i canali social. Non si scelgono perché lo fanno gli altri, non si scelgono perché “ho sentito dire”, non si scelgono perché “si possono mettere le immagini”. Si scelgono perché sono un mezzo a noi utile per poter raggiungere un nostro obiettivo usando dei contenuti specifici da noi creati.
Spessissimo mi capita di sentire “noi abbiamo scelto Facebook perché ormai lo fanno tutti, Twitter perché ho sentito dire che è in crescita in Italia, poi scelgo uno tra Instagram e Pinterest per le foto (tanto son praticamente uguali – entrambi per la gestione delle immagini), G+ lascio stare perché dicono che non ci va nessuno, Youtube non ci penso nemmeno, mica mi metto a creare video, magari un blog lo potremmo pure fare se ci inventiamo qualcosa da dire…”
Ovvio. Non va assolutamente bene.
Ci sono tre parametri da considerare per la scelta giusta del canale social.
#1 Le funzioni, le possibilità, i limiti, le specifiche tecniche, il “carattere” del canale
Si è vero, ogni canale social ha un “carattere” diverso. Un po’ per i limiti/le possibilità funzionali del canale, ma il carattere è fortemente influenzato anche dall’utilizzo che ne fanno gli utenti.
#2 La natura dei tuoi contenuti
Ogni settore ha cose diverse da comunicare ed ogni azienda all’interno di ciascun settore ha un approccio diverso alla comunicazione. I mezzi scelti dal tuo competitor non necessariamente sono giusti anche per te.
#3 Gli obiettivi che vuoi raggiungere tramite la tua comunicazione
Questo punto ovviamente dovrebbe essere al numero 1 e non al numero 3. Se non sai perché ti alzi la mattina, tanto vale che tu rimanga a letto (e lo so, metà dei lettori toscani si sono già diretti in direzione letto/divano/pavimento con tappeto, ecco perché l’ho messo in fondo). Senza obiettivi chiari SMART non si va da nessuna parte. Come abbiamo detto tantissime volte il piano social si integra sempre con un piano di comunicazione aziendale più ampio. Ha un suo ruolo e dei suoi obiettivi. Se non li sai, non partire nemmeno con i social perché sono tempo e soldi (sì, soldi, i social non sono “aggratis”) buttati via.
Scegliere dove investire tempo e denaro non è facile
Anzi, è davvero difficile. Ma è pure importante. E te, come scegli?