Per chi
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presume che “nativi digitali” = “social media manager già formati”
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dà in mano agli stagisti tutta la gestione delle comunicazione (e la reputazione) del proprio brand
Ecco, è arrivata (finalmente) la generazione che non guarda la televisione! La generazione che vive il web in tante delle sue forme dall’acquisizione delle necessarie funzioni psicomotrici per poter maneggiare una tastiera o un touchscreen (e parliamo appunto di bambini di 2/3 anni). Una generazione nata su facebook, entrata in un mondo dove internet già esisteva.
È quasi comprensibile che gli immigrati digitali (io di sicuro! – persone che sono nate prima che esistesse il web e che hanno conosciuto un mondo veramente molto diverso) vedano questi nativi digitali come piccoli social media manager che nascono già operativi e competenti. Quasi comprensibile ho detto, ma totalmente sbagliato.
Questi millenial nati tra il 1980 e il 2000 in realtà sono quasi sempre fortemente impreparati ad essere operativi sugli strumenti social aziendali. Qui sotto 5 argomenti su cui spesso e volentieri i nativi digitali sono molto deboli. Ce ne possono essere anche tanti altri, ma intendo solo evidenziare alcune vere lacune che ci possono essere, onde evitare che voi mettiate il vostro prezioso strumento di comunicazione aziendale nelle mani delle persone meno adatte.
#1 Valutazione del contentuto “da condividere/da non condividere”
I Millenial spesso hanno molta difficoltà a comprendere come i loro profili personali possano creare degli scontri professionali. I contenuti condivisi su facebook, twitter ed altre piattaforme grandi e pubbliche, prima o poi arrivano sotto gli occhi del boss. “Ma scherzavo” è come il turista a bordo del tram senza biglietto nel 2014. “Ma non sapevo” non funziona più. Nella nostra piccola realtà aziendale, lavorando spesso con persone tra i 19/22 anni, avvisiamo sempre i ragazzi che noi vediamo molto più di quanto loro possono immaginare, anche perché sappiamo come e dove guardare. Ci sembra giusto avvisare, perché sappiamo che a loro non verrà mai in mente.
#2 Capire gli stumenti social come strumenti aziendali “risparmia tempo”
Se da una parte i social media possono essere davvero dei grandissimi “succhia-tempo”, alcune loro funzioni sono davvero degli strumenti aziendali validissimi, ma sono funzioni che “l’utente passatempo” probabilmente non vede, e sicuramente non valuta. A lavorare sui vostri social media vorrete una persona in grado anche di identificare opportunità aziendali in un mondo web che cambia di minuto in minuto.
#3 Sapere come masticare i numeri
Il successo di un post NON si misura necessariamente con il numero di “mi piace”, commenti e condivisioni. Interpretare i numeri social è forse la competenza numero uno, ed è una competenza “acquisita” e non “nativa”. Diciamo che anche i “grandi” possono avere qualche perplessità sulla gestione dai dati social, ma la gestione dei dati faceva parte anche del mondo “vecchio” e quindi sicuramente hanno qualche esperienza utile in più.
#4 Conoscenza dell’orchestra social
La vera competenza social professionale sta nel fare “suonare” tutte le piattaforme social insieme; ognuna ha ruolo specifico, una platea diversificata e mirata, con embedded link strategici a blog e pagine aziendali. L’ignoranza (comprensibile!) dell’impatto di ogni azione secondaria sui singoli post è una gravissima mancanza in tanti aspiranti social media manager.
#5 Fare networking professionalmente sui mezzi social
I mezzi social sono anche i mezzi per la ricerca di nuovi membri del team. Essere sui social vuole dire anche avere un occhio di riguardo sul mercato generale delle competenze; chi cerca lavoro, chi offre collaborazioni, chi si mette in gioco per potenziali partnership e tanto altro ancora. Voi mettereste queste responsabilità in mano ad una persona assolutamente priva di ogni esperienza aziendale al riguardo? Io no!
Non sarà vero di tutti, ma sicuramente di tanti
Ci sono sempre delle eccezioni ad ogni regola, e ci saranno pure in questo caso. Ma vi consiglio fortemente di non “cascare” nella trappola di pensare “sta tutto il giorno su messenger e facebook, saprà gestire un account aziendale social meglio di me”. Il ruolo di social media manager richiede una serie di competenze sofisticate e non esclusivamente di essere al tuo agio con gli strumenti.
Dì la verità, ti sei già bruciato?