Per chi
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ogni giorno si chiede dove andremo a finire
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in particolare è interessato a sapere che accadrà di importante nel mondo dei social media quest’anno
Ogni anno ci sorbiamo previsioni più o meno azzeccate sulle tendenze future. Parafrasando una vecchia canzone di Renzo Arbore, potremo dire che
sì, la vita è tutt’un trend
e noi vediamo
e prevediamo
perché noi non ci arrendiamo
fino a quando non sappiamo
si la vita è tutt’un trend
e se indovini
quante emozioni
perché è coi trend
che si fanno i milioni
evviva per le previsioni!
Il problema è indovinarli in anticipo, i trend. Per quanto riguarda i social media, ci ha provato emarsys, un’azienda britannica che se ho ben capito si occupa di engagement marketing (e già il fatto che su wikipedia non esista la traduzione in italiano mi innervosisce…).
In questa presentazione trovate un sacco di statistiche (130, per l’esattezza) riguardanti i social media trend che (secondo loro) si imporranno nel 2015. Insomma non si tratta di sensazioni, ma di previsioni basate su dati statistici.
Se non avete voglia di sfogliare tutte le 93 slide, ve la potete cavare con la lettura di questo post scritto da Jacqueline Woerner. Se però non vi volete sciroppare un post in inglese, mi spiace per voi, ma sarete costretti a leggere il prosieguo di questo post (ok, lo ammetto, non mi dispiace affatto!).
Scommerce
Una parola che suona malissimo sia pronunciata all’italiana (scommerz) che all’inglese (a occhio es-commers). Provate a dire “una campagna di scommerce” oppure “scusi, vorrei un preventivo per uno scommerce” o ancora “mi occupo di scommerce”. Un disastro…
Ma, siccome si sta parlando di social commerce, ovvero e-commerce che sfrutta i social per la vendita, visti gli attori in campo (twitter e facebook si stanno già muovendo da tempo) e il giro d’affari che c’è dietro, non dubito che si affermerà. Diciamo pure che lo sta già facendo.
Jacqueline ci mette comunque in guardia e fa notare (giustamente) che i social sono dedicati all’interazione e alla costruzione di relazioni. Come si integra questa vocazione con la vendita vera e propria?
Integrated social advertising
Integrare le varie forme di pubblicità sarà un’altra tendenza del 2015. Nel 2014 abbiamo assistito ad una crescita esponenziale degli strumenti disponibili per promuovere azioni pubblicitarie (dai video su instagram e su facebook alle twitter card, passando per la pubblicità su snapchat).
Il salto ulteriore da fare consiste nel
- creare una base di dati provenienti dai vari canali disponibili (sito, email, app, social media, ecc…)
- integrare i dati per costruire paradigmi comportamentali
- pescare dai dati per promuovere campagne pubblicitarie integrate nel complesso, ma mirate sui singoli mezzi
L’obiettivo è riuscire a inviare le informazioni solo a chi realmente le vuole, in modo da essere percepiti come utili piuttosto che commercialmente invadenti, o peggio ancora spammosi.
The revolution of mobile
Vvista la penetrazione del 93% a livello mondiale dei dispositivi mobili, questa è una previsione facile. Tutti stanno investendo sul mobile e non c’è dubbio che i dispositivi saranno sempre più potenti e performanti e le applicazioni sempre più sofisticate, usabili e funzionali.
Aggiungiamo la crescita delle tecniche di geotargeting e geofencing (di nuovo nessuna traduzione in italiano su wikipedia), ovvero la capacità di localizzare i dispositivi mobili e di interagire con quelli presenti in una determinata area geografica ed è naturale pensare che le opportunità per le aziende sono innumerevoli.
Naturalmente l’interazione con i dispositivi mobili richiede strumenti di comunicazione adeguati: siti responsive, app dedicate, contenuti pensati e prodotti per il mercato mobile.
E allora la domanda che mi faccio io è: ci sono qui da noi le competenze e le infrastrutture per sfruttare queste opportunità?
Social video
Tra le tante opportunità offerte dal progresso nel campo dei dispositivi mobile, c’è anche la possibilità per l’utente di produrre video decenti con il proprio telefonino. Dato che con i video si possono raccontare storie e comunicare emozioni non è difficile immaginare che saranno sempre più sfruttati (e noi ce n’eravamo già accorti).
Piattaforme come instagram, vine, snapchat stanno già cavalcando questa tendenza e diventano strumenti in più a disposizione delle aziende. Ma non dimentichiamo i cosiddetti vlogger (video blogger – stavolta la pagina in italiano su wikipedia è presente, ma vi consiglio di dare un’occhiata a quella in inglese) che hanno già un seguito e possono diffondere la comunicazione aziendale e soprattutto gli utenti stessi, che con i loro video possono diventare i migliori ambasciatori che un’azienda possa desiderare.
Agile marketing
Ovvero, come si dice qui da noi, stare sempre sul pezzo. Da una parte cercare di creare contenuti virali, che si propaghino per tutto l’orbe terraqueo, e dall’altra tenere sotto controllo le piattaforme di comunicazione per cogliere i trend in atto e saper comunicare l’informazione giusta nel posto giusto e al momento giusto.
Nel 2015 le tecniche di monitoraggio delle tendenze saranno di più, più affinate e copriranno sempre più canali, diventando in questo modo strumenti potentissimi a disposizione del marketing aziendale.
Anonymity
Le persone sono sempre più sensibili all’invasione della loro privacy e dopo anni di condivido tutto con chiunque in stile anni ’60 (seppure virtuali), c’è sempre una maggior attenzione alle cose private, Sono nate piattaforme specifiche come whisper o ello, ma c’è anche una sempre maggior tendenza a creare gruppi chiusi, spesso segreti anche sui social più diffusi come facebook.
Sarà possibile per le aziende sfruttare in qualche modo questa tendenza nel 2015? Si potrebbe dire che lo scopriremo solo vivendo, , ma credo che al più tardi potremo dare una risposta nel 2016.
Private messaging
La messaggistica privata continuerà la sua ascesa (whatsapp, snapchat e wechat sono solo la punta dell’iceberg), ma di nuovo: sapranno le aziende entrare in questa tendenza? Durex l’ha fatto, dando la possibilità agli utenti di fare domande intime tramite messaggio privato.
Certo è che sui cosiddetti dark social (di cui abbiamo parlato anche noi) si sviluppa buona parte del passaparola e che a nessuno è dato vederlo. È possibile inluenzarlo? Se sì, come?
C’è di che riflettere, sotto tanti punti di vista. Personalmente mi sembrano previsioni centrate, ma la mia è l’esperienza di una singola persona. Voi come la vedete? Vi sembra che ci stiamo muovendo secondo quanto ho raccontato? O avete altre tendenze da proporre?