Per chi
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posta di tutto, tranne quello che sarebbe utile
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non posta nulla, o quasi, per timore di sbagliare
Le tendenze nefaste
Con l’esperienza ho notato che ci sono due macro tendenze di approccio ai social, entrambe estreme e decisamente poco funzionali a un’efficace strategia delle comunicazione digitale.
Posto, dunque sono
Il seriale. Che poi è anche un po’ serial killer, nel senso che fa scappare anche quei followers volenterosi che lo seguivano. Questa figura ha tendenze ossessivo compulsive, qualcuno gli ha detto che è importante essere sui social e postare contenuti più volte al giorno e tutti i giorni. Peccato lo faccia senza un minimo di buon senso e di strategia. Il risultato è che, sulla pagina aziendale e sull’account twitter, tutto si trova tranne le indicazioni sul brand e quelle poche che ci sono si perdono tra auguri di buon giorno, tazzine di caffè, gattini e brani musicali che seguono il gusto del social media manager (cuggino) di turno.
Se scappo, m’insegui
L’opossum. Questa figura ha fatto suo il motto “nel dubbio di dire sciocchezze, taci”. Un motto validissimo, ma che non deve trasformarsi in un silenzio assordante che rende vano l’aver aperto un account su una piattaforma social. Già gli algoritmi non sono particolarmente benevoli con chi pubblica di rado, figuriamoci se quei pochi followers hanno voglia di seguire una pagina vuota e raramente aggiornata.
Come sempre la virtù sta nel mezzo. E quel “mezzo” si chiama strategia: un valido piano editoriale, che viaggi in sincrono con il piano commerciale, un bravo content manager che sappia capire quali sono i contenuti più adeguati per il core business, il settore di riferimento e il proprio target.
Ricapitolando
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Se non sei social (e soprattutto, se non ci sei in modo proattivo e coerente) non esisti. Lo confermano numerosi studi, soprattutto per quanto riguarda la fascia dei millenials, che prima di procedere all’acquisto, cercano feedback proprio sui canali social.
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Sui social, si crea una conversazione, si forniscono informazioni, si presta aiuto ai clienti.
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Vietato auto proclamarsi, vietato ingiuriare, vietato far emergere la voce del singolo a scapito di quella del brand. Come diceva la mia ormai nota nonnina “Se hai pescato un’acciuga ma ti vanti di aver pescato un tonno, prima o poi ci sarà qualcuno che ti smaschera”. E mia nonna si riferiva alle chiacchiere del paesello, mica a internet. In rete, per smascherarti, ci vuole meno tempo e meno fatica.