Per chi
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vorrebbe usare una piattaforma di social media management davvero semplice
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è disposto a rinunciare ad altre funzioni a favore della semplicità dell’invio
Praticamente ho già svelato tutto nel “Per Chi”!
Buffer è una piattaforma per la gestione dei social (Social Media Manager) estremamente facile, semplice, chiara (e pure disponibile in versione gratuita) – ma troppo (facile, semplice e chiara). Praticamente si rende inutile da sé. Ma aspetta. Son troppo critica. Vediamo un po’.
1. Esiste SOLO in inglese
Diversi di voi possono già abbandonare questo post. Anche se solo in lettura, l’inglese è estremamente importante!
2. Praticamente le sue funzioni sono limitate a programmare l’uscita dei contenuti e monitorare la conseguente attività sui quei post. Fa veramente poco.
3. Ma il poco che fa, lo fa veramente bene!
Hootsuite è realmente un tentativo di essere una vera piattaforma di social media management (quindi permette di postare su più canali, di programmare l’uscita dei post, di gestire risposte, retweet, ecc dall’interno della piattaforma, di creare flussi standard ed anche flussi di ricerca, ed altro ancora) ed essendo un po’ limitato in tutte queste funzioni ha prezzi assolutamente accessibili per le PMI italiane. Bene. Buffer di tutto questo ha poco.
Accounts
Puoi selezione tra:
Quindi inserisci i canali che ti interessano:
Ed ora comincia …
Content
Da qui inserisci i contenuti che vuoi inserire nel sistema ed il canale/i canali dove vuoi che escano.
Analytics
Questa non è male come funzione. Praticamente Buffer ti offre un quadro della situazione per ogni post inviato tramite Buffer – in modo molto chiaro e leggibile. Ti offre questa pagina di riassunto per ogni singolo canale che hai impostato in Buffer ma solo per i contenuti inviati con Buffer.
Scheduling
Neppure questa sezione fa pena. Praticamente Buffer crea un “serbatoio” di contenuti (quelli che te butti dentro il mostro nella sezione “content”). Poi ci pensa Buffer a come farli uscire tutti secondo le impostazioni scelte in “scheduling”. Ad esempio, potrei dire a Buffer che sul mio account twitter voglio che escano 4 tweet al giorno, uno alle 8.30, uno alle 11, un altro alle 15.45 e l’ultimo alle 19. Basta che io tenga il mostro alimentato con contenuti, e Buffer sputa fuori contenuti come da me impostato. (Nella versione gratuita hai una solo possibilità di programmazione per canale, ma appunto per una PMI dovrebbe bastare).
Settings
Qui non c’è niente di particolarmente interessante, giusto qualche servizio di link shortening e poco più.
Ecco fatto, davvero è tutto qui. Come prezzo è paragonabile a Hootsuite (solo $10 al mese), ma come funzioni decisamente no. Diciamo che è un altro animale e che forse non è nemmeno corretto fare paragoni tra due strumenti così diversi. Per noi che siamo un’agenzia di comunicazione web, Buffer non è assolutamente indicato, è davvero troppo limitato. Ma mi posso immaginare che per una piccola azienda che dà molta importanza al lancio di contenuti continui nel cyberspazio senza troppo fatica e con costanza e regolarità, senza dover pensare troppo alla programmazione individuale di ogni contenuto, è un vero dono del cielo.
A scrivere questo post mi sono auto-incuriosita, e mi son detta: chi realmente usa questo servizio?
“Who uses Buffer” mi ha portato un sacco di risultati dal 2012 e 2013 e poi dopo nulla … ovvia, la parte querelante lascia cadere l’accusa 😉