Per chi
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ha una presenza anche minima di già su un canale social, ed inizia a capire la potenza dei propri racconti aziendali
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vuole dare un’identità forte, positiva, credibile ed anche forse divertente al proprio brand
Perché un blog?
Per un brand, un’azienda di servizi o un ristorante, avere un blog è un modo brillante di presentarsi ai propri clienti attuali e potenziali.
Permette di costruire un dialogo costante ed interattivo senza i limiti di “spazio” concessi sui social (con cui deve essere integrato), costituirsi come auctoritas del proprio settore e proporsi in maniera efficace sul mercato.
Ma per ottenere tutto questo è necessario tenere a mente qualche spunto.
Quindi, niente panico. Iniziamo.
Non sei Hemingway, rilassati
Sul blog aziendale è necessario padroneggiare, ad un livello più che umano, la lingua italiana (o quella di riferimento del tuo mercato), ma non è necessario essere degli scrittori in erba. Stai parlando ai TUOI clienti di argomenti che riguardano la TUA azienda e il TUO mercato. E già la padronanza del contenuto è un bel passo avanti.
Pianifica i tuoi contenuti
Non c’è niente di più frustrante che sedersi atterriti di fronte alla pagina bianca – anche se quella del pc. Il blocco dello scrittore non è certo una passeggiata, ma puoi prevenirlo e curarlo, pianificando con anticipo i tuoi contenuti. Decidi una data mensile e costruisci il tuo piano editoriale. Per aiutarti puoi utilizzare il tuo piano commerciale, la stagionalità o gli eventi del periodo.
Renditi utile
Chi legge il tuo blog è alla ricerca di contenuti utili, tutorial, informazioni relativamente ai tuoi prodotti o alla tua area geografica. Immedesimati nel tuo cliente – tipo: di quali informazioni ha bisogno? Cosa cerca? Come posso rendermi unico e speciale ai suoi occhi? Non essere avaro. Condividi!
Non copiare. Mai
Senza entrare in merito al diritto d’autore e blablabla, sul web non si copia. E non solo per ragioni etiche. I motori di ricerca e il SEO premiano i contenuti originali e penalizzano i furbacchioni dell’ultimo banco che scopiazzano. Ispirati a chi è più bravo, ma crea qualcosa di nuovo.
Scrivi con frequenza
Sei stato bravo. Hai scritto un post che ha ricevuto molte visite e adesso stai gongolando. Mentre ti rosoli sugli allori non dimenticarti che “una rondine non fa primavera” e che un blog non aggiornato è triste quasi come una tavola mezza apparecchiata. Non importa che tu scriva tutti i giorni, ma pianificando il piano editoriale, eviterai di lasciare dei buchi temporali troppo vasti che farebbero scappare anche il follower più affezionato.
E il titolo?
Sii creativo, esplicativo ma MAI incomprensibile. Non stai scrivendo un blog di poesie surrealiste. Chi ti legge cerca qualcosa (vedi sopra) e il titolo fumée non è esattamente una mossa azzeccata. Quando il tuo blog è abbastanza “maturo” puoi provare anche a postare titoli interrogativi che invoglino all’interazione.
Coinvolgi il tuo staff
Anche se a scrivere è una persona sola, coinvolgere tutti i membri del team non può che essere positivo. Più teste = più idee.
Vedi visual
Le immagini attirano, non dimenticare di aggiungere ai tuoi post video, immagini, infografiche che possano attirare il tuo cliente e semplificare la ricerca. Le persone non possono passare ore a “spulciare” il tuo archivio.
Rispondi ai commenti
I commenti vanno moderati, lo spam filtrato. Rispondi sempre a tutti. Dai commenti riceverai feedback preziosi e magari anche nuovi spunti per nuovi post. Le persone apprezzano che ci sia interazione. Altrimenti, invece del tuo blog, leggerebbero una rivista.
Gli insights sono tuoi amici
Analizzare le performances del tuo blog è fondamentale. Quali sono i post più letti? A quali argomenti si riferiscono? Quali sono i giorni migliori per postare? Quali i termini di ricerca più utilizzati?. Di tutte queste informazioni, dovrai tenere conto nella stesura del tuo piano editoriale mensile. Se ti sei perso gli altri consigli, leggi qui.
Hai il coraggio di metterci link al tuo blog (se ce l’hai), in modo che possiamo valutare tutti insieme come affrontare i primi passi per “raccontare l’azienda”?