Per chi
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usa twitter
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non ha paura dei numeri
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sa che c’è sempre da imparare
Non sempre quello che a noi sembra buono è buono in assoluto. A dire il vero non lo è mai. La soggettività fa parte di questo mondo (e per fortuna, sennò sai che noia!) e prima ce ne facciamo una ragione, prima riusciremo a comprendere il mondo che ci circonda.
Ma, al di là delle questioni umanistiche/filosofiche, e rimanendo nel campo di interesse di un’azienda che ha deciso di usare twitter all’interno della propria strategia di comunicazione online, è interessante cercare di capire come il popolo di twitter si comporta statisticamente.
Il giorno migliore
Stando ad una ricerca di salseforce, il fine settimana è il momento migliore per twittare (il tasso di engagement per le imprese è più alto del 17%), ma solo il 19% delle imprese twitta il sabato o la domenica.
Questo è il quadro generale, ma ogni settore ha i suoi momenti migliori, ad esempio per le aziende operanti nel settore del divertimento è un ottimo giorno anche il lunedì, mentre per l’editoria il sabato è più redditizio della domenica.
L’ora migliore
Twitter è più efficace durante il giorno (dalle 8 alle 19), mentre la sera è facebook ad essere più frequentato.
Non esagerare
Una volta trovato il periodo migliore, va bene concentrare i tweet in quel lasso di tempo, ma senza esagerare (abbiamo già detto che gli spammer non sono ben visti). Superare i 4 tweet giornalieri tende a minimizzare i benefici e da 6 in poi i feedback cominciano ad essere negativi.
Se il momento in cui twittare e quanto twittare sono fattori importanti, ancora di più lo è il modo in cui costruiamo il nostro tweet.
La lunghezza
Se 140 caratteri vi sembra pochi, sappiate che i tweet con meno di 100 caratteri ricevono il 17% in più di interazione. Inoltre i tweet brevi lasciano ai vostri follower la possibilità di citare il tweet aggiungendo il loro commento.
Gli hashtag
L’uso degli hashtag è fortemente consigliato, visto che i tweet con hashtag sono retwittati il doppio di quelli senza. Nonostante questo, solo il 24% dei tweet contengono almeno un hashtag.
In ogni caso non abusatene! Uno o al massimo due hashtag per tweet vi danno una probabilità del 21% più alta di ottenere un retweet rispetto a chi esagera.
Immagini e link
I tweet che contengono un link hanno l’86% di probabilità in più di essere retwittati (purché il link sia scritto bene) e addirittura se il link è ad un’immagine hanno mediamente il doppio di interazione.
Call to action
E qui casca l’asino (con me nella parte dell’asino). Dal mio punto di vista è incomprensibile, ma la statistica ci dice che se inviti i tuoi follower a retwittare hai una probabilità del 1200% in più di ottenere il risultato sperato. Sì sì, avete letto bene. Statisticamente i tweet che contengono i termini “retweet” o “RT” sono retwittati 12 volte più degli altri. E, se vogliamo andare a cercare il pelo nell’uovo, il termine “retweet” è doppiamente efficace rispetto al semplice “RT”.
Riepilogando ecco come fare per ottenere i migliori risultati dai nostri tweet
- scegliere il giorno, l’ora e il mezzo giusto per il nostro settore di attività
- twittare al massimo 4 volte al giorno
- usare meno di 100 caratteri
- usare link, preferibilmente a immagini
- includere hashtags, senza esagerare
- invitare i follower a retwittare.
Bene! L’ingegnere che è in me è soddisfatto. E voi? I numeri vi annoiano o li trovate utili?