Per chi
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condivide regolarmente i contenuti degli altri senza riflettere più di tanto sull’azione stessa della condivisione
Netiquette
Con Netiquette si intende l’uso delle buone maniere sul web. La legislazione e il web hanno un rapporto molto difficile, confuso, pieno di contraddizioni ed assolutamente non trasparente. Mentre alcuni comportamenti sul web sono abbastanza catalogabili come “sbagliati” (pensiamo a Silk Road ecc.), io immagino che chi legge il nostro blog non sia coinvolto in operazioni del genere, e tanto meno cerchi da noi informazioni su come entrarci dentro!
Netiquette e la condivisione dei contenuti
Solitamente (non sempre, ma quasi) è proprio l’obiettivo di persone e aziende creare la massima visibilità dei loro contenuti tramite la condivisione. La buona condivisione generalmente coinvolge due punti cardinali:
- puntare (con un link) alla fonte originale del contenuto
- riconoscere la fonte che vi ha permesso di trovare questo contenuto.
Questo si vede benissimo su twitter …
Tweet da parte mia
Retweet
Retweet del retweet
Ovvero, Sue ha riconosciuto che lei diffonde una notizia che ha trovato tramite @girlinflorence che a volta sua l’ha individuata grazie a @fumodilondra. Anche basta! Se qualcuno dovesse ritweetare Sue probabilmente inizierebbe a togliere qualche nome di mezzo, altrimenti non c’entra più la notizia nei 140 caratteri! Ma il concetto è chiaro – è un modo per dire “grazie” e riconoscere un lavoro ben fatto (in questo caso la ricerca della notizia).
Sarebbe davvero scortese trovare la notizia tramite un tweet e poi creare un nuovo tweet che la riporta. Probabilmente non lo saprà mai nessuno, non è tracciabile, magari fai anche bella figura con la tua notizia “originale”. E la notte quando (spero) non dormi rimane tra te e la tua coscienza! Non si fa!
Altre cose che non si fanno?
Non si copia. Non si copia non perché è scorretto o perché è un’azione da pigri, o perché in realtà è rubare qualcosa da qualcuno (ok un pochino anche per questi motivi qui) ma non si copia perché GOOGLE LO SA CHE SI STA COPIANDO. E google con ogni versione di Panda che rilascia, lo sa di più, lo sa meglio …
Se io prendo una parte del testo dell’articolo “originale” – quello tweetato da @fumodilondra, e lo metto nella barra di ricerca del browser, come si dice in inglese “well well well!”
E qui volendo si potrebbe aprire un dibattito davvero interessante su cos’è il buon giornalismo. Ma per oggi lascio stare, ricordandovi semplicemente che google è “onnivedente”. Se rubi testo google lo sa, ed è poco ma sicuro che ti punirà. Google tende sempre di più a premiare testi originali (chi li pubblica per primo – se sei davvero bravo/a puoi rubare offline per pubblicare per primo online!) ed ora anche a punire in termini di seo e di visibilità in generale chi copia.
E sugli altri mezzi?
Assolutamente valgono le stesse cose.
Su facebook posso clickare su “condividere” quando trovo una notizia bella o interessante.
Oppure posso taggare la persona/pagina che mi ha fornito con il contenuto (ma, come per la condivisione, dipende anche da cosa la configurazione del singolo account permette di fare).
All’interno di un blog possiamo riconoscere sia fonti originali che testi linkati e anche immagini linkate. Il link chiaramente è molto più gradito di un semplice testo “Grazie Suzi” che è improbabile che l’autore originale vedrà mai.
Facendo sempre in questo modo voi garantite anche all’autore originale ed ai vari intermediari di passaggio un modo concreto per misurare vari parametri per poter conoscere la bontà delle loro attività (quindi non solo il volume del traffico in arrivo, ma anche da dove arriva e forse, più importante ancora, perché arriva).
Insomma, il morale dei questa favola è what’s sauce for the goose is sauce for the gander, e che tu sia goose o che tu sia gander, sauce è sempre sauce. 😉