Per chi
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ne ha sentito parlare, ma vuol saperne di più
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si chiede da che parte iniziare per curare la propria immagine online
Identità e personalità – la chiave del successo per aziende e persone
Che tu sia un libero professionista, un’azienda o un alieno è tempo di affrontare il problema della brand identity e del personal branding.
- Ti sei mai chiesto come ti percepiscono i tuo fans?
- Che opinione dai di te sul web?
- Riesci a trasmettere tutti quei bellissimi valori che hai espresso nella mission?
Beh, se stai continuando a leggere, probabilmente sì. E sei in cerca di risposte.
Ti racconto una storiella.
C’era una volta il lavoro sicuro, quello che le mamme sognavano per te, perché se tu avessi studiato all’Università, chessò, Ingegneria o Giurisprudenza avresti trovato l’impiego dei tuoi sogni, tanti bei soldi a fine mese e una solida reputazione. E lo stesso valeva per le aziende. C’erano i settori sicuri, tipo le cartiere e le acciaierie. Insomma, con un minimo di olio di gomito e di applicazione, i risultati arrivano. Poi, un giorno non molto lontano, è arrivata la Crisi, una bestiaccia perfida che ha scoperchiato magagne, invertito i flussi d’investimento, vanificato i progetti e buttato a gambe all’aria queste che erano solide realtà, trasformandole in utopia. Ci fu chi reagì abbattendosi, chi cercò di cambiare mestiere, chi scappò all’estero e chi si rimboccò le maniche.
Se anche tu sei tra questi coraggiosi e valorosi superstiti che credono che VOLERE È POTERE, allora questo post fa per te.
Non importa il settore in cui operi, ormai quello che fa la differenza è la qualità. Del prodotto, del servizio, dello staff, dell’imprenditore e di tutta la filiera.
Ma a parità di qualità, la scelta di rivolgersi a un professionista piuttosto che a un altro o acquistare un prodotto invece che un altro, sono altre le variabili che entrano in gioco: TRASPARENZA, CORRETTEZZA, AFFIDABILITÀ.
Per questo è di fondamentale importanza curare la propria immagine. Quello che siamo, quali sono le nostre qualità, ma anche i punti deboli su cui ironizzare, ci rendono unici, speciali. In altre parole umani.
E il marketing, dopo aver ricevuto anche la benedizione di Kotler, uno dei suoi padri fondatori, ha deciso di intraprendere la direzione della relazione Human To Human. Fine della fuffa. La gente vuole chi ci mette la faccia e lavora bene. E questo, è un lato positivo che la crisi, gli algoritmi restrittivi sui social e l’inbound marketing stanno valorizzando.
#1 Cura i tuoi social
Devono rispecchiare la tua mission, essere compilati, esaustivi d’informazioni, fornire assistenza e contenuti di qualità.
#2 Cura i tuoi profili personali
Se sei un personaggio “in vista” molti ti chiederanno l’amicizia anche sugli account personali. C’è chi sceglie di non accettare gli sconosciuti, chi pone un filtro, chi gestisce il profilo come quei ristoranti che lasciano la cucina a vista per far vedere che sì, gli ingredienti sono di qualità, il personale è pulito e ogni tanto ci scappa pure qualche risata e qualche lacrima ed è bello così.
#3 Affianca un blog al sito ufficiale
La dimensione intima e più personale che è possibile sviluppare in un blog aiuta le persone a conoscere meglio te e la tua attività imprenditoriale. Un blog ti offre la possibilità di spaziare nel tuo know how, nel trattare argomenti collaterali al tuo business o semplicemente di dire la tua. Ti dà, insomma, l’occasione di diventare auctoritas del tuo settore.
Soprattutto ricordati di essere coerente. Mai fingere. Il web (e i tuoi clienti) hanno lo stesso sesto senso per le bufale di una donna gelosa. Tutto si trova e le bugie hanno le gambe corte.
[E voleva essere un post serio e serioso, ma è più forte di me. Del resto il cazzaggiare l’ironia fa parte del mio personal branding.]